Doppio volto by Iris Johansen

Doppio volto by Iris Johansen

autore:Iris Johansen [Johansen, Iris]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:02:34+00:00


Tredici

Sandra aveva visto il telegiornale del mattino, ed Eve dovette faticare per calmarla e frenare la valanga di domande. L’avvertì, infine, che Margaret stava arrivando.

«Cosa vuol dire ‘devi andare via’? Che succede, Eve?»

«Niente di buono. Non ne posso parlare.»

«John Logan è davvero morto?»

«No. Ascolta, mamma, è davvero una brutta storia, e finché non la risol-vo voglio che tu te ne vada da qualche parte al sicuro, lontano dagli occhi della gente.»

«Al sicuro? Qui sono al sicuro, Joe passa ogni due giorni, e la macchina della polizia staziona qui fuori ogni notte.»

«Mamma…» Doveva trovare un modo per convincerla. «Fai quello che ti dico, per favore. È pericoloso, credimi. Ho paura che possa accadere qualcosa.»

«Paura? Ci credo che hai paura. Non ti vedo fare così da quando Fraser…» Si interruppe. «Devo vederti.»

«Non posso venire lì, ti metterei solo in pericolo.»

«In cosa ti sei immischiata, Eve?»

«Non posso dirti nemmeno questo. Lo farai per me?»

«Ho un lavoro, non posso mica andarmene…»

«Ti uccideranno», disse freddamente. «O ti useranno per uccidere me. È

questo che vuoi? Cristo, di’ in ufficio che hai un problema in famiglia, credimi, è tutto vero.»

«Uccidermi…» ripeté Sandra, e per la prima volta Eve sentì la paura nella sua voce. «Telefonerò a Joe.»

«Lo chiamerò io, ma forse non potrà aiutarti. Non uscire di casa e non aprire a nessuno, tranne alla persona che sto mandando da te.»

«E chi è?»

Mio Dio, e se stavano registrando quella conversazione? Non poteva fa-re di Margaret un bersaglio. «Avrà un documento di riconoscimento. Ti mando una foto via fax…» No, il fax era stato distrutto insieme al resto nel laboratorio, e inoltre poteva non essere sicuro. «In qualche modo ti farò avere la foto e le informazioni. Ma tu, mamma, non andare da nessuna parte con nessun altro, qualsiasi documento ti mostrino. Né la polizia, né l’FBI o i Servizi Segreti. Nessuno.»

«Quando arriverà questa persona?»

«Non lo so. Presto. Non so neanche come faranno a contattarti. Forse non potranno venire lì a casa, tu devi fare solo quello che dicono. Va be-ne?»

«Sono una persona adulta, Eve, non vado alla cieca dove mi portano.

L’ho fatto anche troppo spesso quand’ero giovane.» Sospirò. «Va bene, va bene, farò come dici. Ma quanto vorrei che tu non avessi mai sentito parlare di John Logan.»

«Anch’io, mamma, anch’io.»

«Eve, starai attenta?»

«Sì. Ti voglio bene…» disse in un impulso.

«Mio Dio, ora ho paura. Non sei affettuosa molto spesso. Anch’io ti voglio bene», rispose con imbarazzo. Riattaccò velocemente.

Esprimere affetto non era mai stato facile per nessuna delle due. Avevano trascorso troppi anni senza comunicare, durante l’infanzia di Eve.

Ma Sandra sapeva di volerle bene, non aveva bisogno di dirglielo.

Eve si fece forza. Doveva chiamare Joe.

Compose rapidamente il numero del suo telefono privato.

«Joe?»

Silenzio, poi sentì la sua voce bassa e dura: «Cosa diavolo stai combi-nando?»

«Puoi parlare? C’è qualcuno lì con te?»

«Sto uscendo dal parcheggio. Perché non mi hai chiamato? Perché non hai risposto…»

«Avevo da fare, smettila di alzare la voce.»

«Non sto alzando la voce!» Era vero, ma ogni sua parola esprimeva rabbia. «Ti ucciderei.»

«Oh, avanti un altro!»

«Fai dello spirito?»

«No. È che sono nei guai, Joe.



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